“Dio vi ha dato uno spirito con le ali perché possiate librarvi nel vasto firmamento dell’Amore e della Libertà. E’ dunque un grande peccato che vi tagliate le ali con le vostre stesse mani, e tolleriate che l’anima strisci a terra come un insetto”

Khalil Gibran

Siamo così giunti all’ultimo mese del 2021, e con le pagine che seguono vorrei dare corpo, possibilmente in modo semplice e succinto, a quella che potrebbe essere un’interpretazione astrologica (sicuramente parziale e discutibile) dei prossimi transiti planetari a partire dall’imminente 2022: un’interpretazione spero dinamica, non scontata e altrettanto valida, per un periodo di tempo che comprenda un arco temporale di circa 5 anni, durante i quali “molto bollirà”, se non in pentola, sicuramente in cielo. 

Vista l’attuale delicata situazione di “scissione” all’interno delle nostre società civili, con conseguente rischio di sfibramento del tessuto sociale, non è comunque mia intenzione mettere giù un panegirico a favore di una tesi o a favore di un’altra, per una fazione o contro l’altra; né queste mie parole vorrebbero radunare l’ennesima cozzaglia di paranoie complottiste, tanto in voga negli ultimi tempi. Almeno questo è il mio umile intento e spero di mantenermi fedele a ciò.

Rispetto tuttavia a ciò che stiamo vivendo da quasi due anni a questa parte, pendono inesorabilmente alcuni “Ma”, quasi in attesa di giudizio, e che hanno sollecitato la mia attenzione in quanto cultore di astrologia; e ciò proprio per la peculiare sincronicità di taluni transiti planetari con la natura alquanto inusitata di ciò che stiamo nostro malgrado sperimentando.

In capo a me resta infatti un certo sgradevole dubbio che la situazione che stiamo vivendo abbia un’origine a dir poco bizzarra e stravagante; e che, in particolare nel “Caso Italia”, si siano palesati comportamenti e atteggiamenti da parte delle varie istituzioni, che non possono non destare l’attenzione del cittadino più accorto e più sensibile alle tematiche sociali e politiche della nostra collettività umana più allargata.

Proviamo quindi a fare alcuni “passi astrologici” indietro nel tempo.

Con l’arrivo di Giove in Capricorno a dicembre 2019, avevo già espresso il mio timore che quella potente congiunzione con Saturno, Plutone, Marte, oltre ai consueti transiti dei pianeti veloci, potesse portare nel ’20 a una crisi (di potere) a livello internazionale. 

L’internazionalità della crisi sarebbe nata, a mio modesto modo di vedere, per via dell’ultima provenienza del pianeta, ossia la sua naturale sede del Sagittario, il segno astrologico per antonomasia più preposto alle “dinamiche estere” a vario titolo.

Così del resto fu. Ma nessun astrologo, io per primo, aveva immaginato che questa crisi internazionale potesse esprimersi attraverso una pandemia mondiale, peraltro dall’eziologia tuttora incerta e discussa. 

Il resto è storia, soprattutto è una storia narrata che a sua volta sfiderà gli storici del futuro ad affrontare la miriade di fonti, più o meno attendibili, sviluppatesi da un’infodemia ormai spanata e fuori controllo.

 

La concentrazione planetaria che nel 2020 si verificò nel Capricorno rappresentò tuttavia lo spartiacque della situazione astrale che persiste ed insiste con le sue delicatissime sollecitazioni già dal lontano 2010 circa.

Da un punto di vista strettamente sanitario, mi sono già espresso sui transiti del 2020, che già a maggio del medesimo anno ci avrebbero portato un notevole aiuto e un certo giovamento rispetto a qualsiasi ipotesi di successiva crisi pandemica; l’unico dubbio che molti astrologi nutrivano era riguardo all’ultima congiunzione di Giove a Plutone, che si sarebbe verificata in autunno, che, anche per ragioni stagionali, ha sicuramente rallentato l’uscita da una crisi sanitaria ormai apparentemente sotto controllo. Tant’è che, a mio modesto parere astrologico, a partire dalla prima decade di gennaio 2021 non saremmo più stati in presenza di una situzione sanitaria particolarmente grave, se non nei consueti limiti invernali che, a torto o a ragione, portano molte persone a contrarre consueti mali di stagione. 

Con l’ingresso del nuovo anno è tuttavia giunta la prima dose di inoculazione di massa – la cui campagna, benchè sconsigliata da diversi esperti per la ragione di evitare “vaccinazioni” quando la fase pandemica non è del tutto arretrata – ha molto probabilmente prodotto quelle classiche reazioni che hanno dato vita e daranno sempre vita alle fatidiche varianti: sugli aspetti, poi, di natura strettamente “sperimentale” di questa terapia genica collettiva non mi permetto ovviamente di dare giudizi ma rimando semmai il lettore a fonti più competenti.

Ciò debitamente rammentato, possiamo abbastanza serenamente affermare che da un punto di vista prettamente astrologico, con la fine del 2020 qualsiasi crisi sanitaria (di stampo pandemico) sarebbe, a prima vista, sostanzialmente da escludere.

Ora come ora – e sto scrivendo a dicembre del 2021 – il problema non sarebbe più sanitario, ma esclusivamente politico e di potere. Un problema politico e di potere, la cui miccia è stata innescata già a dicembre 2019, presumibilmente attraverso il medesimo “disegno criminoso” che è lontanamente partito con l’ingresso di Nettuno in Pesci e di Plutone in Capricorno, ossia fra il 2009 e il 2012, quando anche Urano stava dando gli ultimi colpi di coda all’ultimo segno dello zodiaco!

Provo a spiegarmi meglio, cercando di semplificare il più possibile.

Da un punto di vista astrologico, gli attuali nefasti signori del mondo – che esotericamente la sanno molto più lunga di quello che ci possiamo immaginare – temono moltissimo due grandi transiti planetari del momento: quello di Nettuno in Pesci (dal 2012 al 2026) e quello di Plutone in Capricorno (dal 2009 al 2024).

Il motivo è presto detto. 

Nettuno in Pesci è preposto ad aprire dei varchi nella coscienza di molti, e quindi è un transito potentissimo, portatore di nuovi valori spirituali, di maggiore sensibilità, apertura di cuore, fautore di una visione davvero olistica e rigenerata della nostra vita e di tutto ciò che ne consegue e ne deriva; Nettuno sta peraltro facendo la sua naturale opposizione al segno della Vergine, preposta, fra i suoi infiniti ruoli, a preservare lo status quo a più livelli, essendo il segno più strettamente legato al lavoro, all’ordine, alla salute (!) e al funzionamento delle cose, che siano il proprio corpo o un’intera collettività umana.

Plutone invece svolge il lentissimo compito di destituire di valore le vecchie strutture di potere, essendo il Capricorno il segno per antonomasia più legato al comando, alla visibilità, all’autorità e alle vette; non a caso il Capricorno è il segno che si pone geometricamente nel punto più alto, ossia allo zenith dello zodiaco. Fra i vari significati che può avere un segno così complesso come il Capricorno, spicca la cosignificanza con la X Casa, preposta a definire i nostri confini rispetto alla nostra autonomia e indipendenza. La X è per tradizione la Casa astrologica più legata al materno e alla percezione che abbiamo avuto della nostra relazione con nostra madre: ora, immaginiamoci solo per un attimo questo “grande materno collettivo” composto da una serie di istituzioni (nazionali e non), che si trova ormai da anni sotto il penetrante occhio di Plutone, l’energia planetaria più potente e più incisiva, capace di scovare e portare a galla l’essenza di ogni situazione, come di ogni dinamica.  

Sia Plutone che Nettuno sono astrologicamente fratelli, e a livello esoterico sono legati a cicli cosmici di chiusura, predisponendo gli spazi e i tempi per “un nuovo” che vorrebbe avanzare, se soltanto non fosse troppo ostacolato: entrambi quindi lavorano per destituire di valore ciò che valore più non ha, e quindi operano per aprire nuove porte, sia a livello sociale che psicologico e animico. 

Il problema – il problema soprattutto per chi rappresenta le vecchie strutture di potere, che tuttora risiede nella stanza dei bottoni del mondo e che controlla tutto, dai governi all’informazione – è che ora questi due archetipi planetari stanno miracolosamente viaggiando insieme in due segni che rappresentano entrambi il termine di un grande ciclo cosmico.

Infatti, come abbiamo visto, Nettuno si trova in Pesci, l’ultimo segno dello zodiaco, di cui Nettuno è primo governatore; Plutone sta attraversando il Capricorno, che – oltre a rappresentare il potere (che ha mostrato il suo vero volto con la crisi  del 2020) – è il segno di Saturno, e quindi di tutti i significati che possono riguardare il passato, il controllo, il mantenimento della situazione ex ante, la perenne Nomenklatura fatta e finita; peraltro il Capricorno, oltre ad essere il punto più alto dello zodiaco, rappresenta qualcosa che, anche da un punto di vista geometrico, è destinato a tramontare: dopo il punto zenith infatti, dopo il mezzogiorno della coscienza, il viaggio di qualsiasi pianeta è destinato a farsi in disparte e a scendere verso dimensioni più celate e ritirate.

Giusto per capire la portata di questi due archetipi planetari, l’ultima volta che Plutone è stato in Capricorno, more or less, è scoppiata la Rivoluzione Francese e quella Americana! E l’ultima volta in cui Nettuno ha transitato nel segno dei Pesci siamo stati in presenza dei moti rivoluzionari del 1848 e dintorni!

 

Voi capite che, ora come ora, la posta in gioco si fa pesante ma anche interessante, perché non va a toccare solo le strutture del potere, ma anche gli aspetti più sottili, più strettamente animici della nostra vita e del nostro vivere quotidiano. Peraltro, l’interessante opposizione di Nettuno alla Vergine – il segno per antonomasia presposto alla definizione del concetto di salute e di lavoro – ci pone e ci porrà sempre più delle serie domande collettive su cosa dovremo col tempo definire “sano, utile e funzionante” (tipica ossessione verginea): ovviamente anche la crisi scatenata da Nettuno andrà a lavorare sul grande bisogno di revisione dei nostri vecchi parametri e modelli esistenziali. 

Questo doppio transito assiale va a incidere sia sulle vibrazioni spirituali, che sulle molteplici dinamiche di potere, interne ed esterne: poeticamente potremmo dire … “se il livello di coscienza devi alzare, le dinamiche di potere devi mutare”. Diversamente il giocattolo (ossia il mondo … e parallelamente la nostra mente) si romperebbe in mille pezzi; oppure interverrebbero fattori esterni che, come un deus ex machina, o imporrebbero il nuovo mondo, o difenderebbero violentemente il vecchio: uno scenario che sinceramente preferirei evitare, ma del quale iniziamo a scorgere alcune pericolose dinamiche.

 

Ciò detto, considerato che il governo del mondo è in mano a poche entità di “maledetti eletti” e di famiglie “altolocate” fra i ranghi infernali, secondo una suddivisione a scalare tipicamente medievale fatta di vassalli, valvassori e valvassini, cosa mai potrebbe fare un cattivo governante di questa fattispecie per allontanare il più possibile il suo spauracchio dello spettro di un cambiamento così radicale, che lo spazzerebbe via nel giro di un paio di decenni? 


CREARE PAURA 

Perché la PAURA è il principale nemico dell’espansione e della presa di coscienza di sé: come è evidente anche in psicologia sociale, le persone in preda alla paura sono disposte a prestare i propri polsi con molta più sobria e acritica sottomissione. La paura fa fare alle persone cose ai limiti dell’indicibile.

Occorre infatti creare sistematicamente le condizioni perchè questa paura possa continuamente reificarsi, ponendo le basi per una società asfittica ed asmatica, in cui il controllo prenda sempre più il posto della libera iniziativa personale, dell’apertura del cuore, della spontaneità e dell’elevazione di valori umani superiori, evitando così alla coscienza di elevarsi e di trasformarsi in modo più profondo e radicale.

Un altro strumento che qualsiasi diabolico malgoverno potrebbe inoltre ideare – nelle umide segrete dei suoi grigi e tetri sottoscala ministeriali – è quello proprio di SEPARARE i suoi cittadini gli uni dagli altri, creando zizzania e perenne sindrome da sospetto; e quindi andare a lavorare sullo sfibramento del tessuto sociale collettivo, della coesione umana, della fiducia reciproca; insistere, soprattutto attraverso un Main Stream pressoché asservito, a separare i guelfi dai ghibellini, i benedetti dai maledetti, “gli unti dal signore” (il diminutivo qui è d’obbligo!) dalle vergini stolte, e che stolte però non sono, e così via: in fin dei conti, lo stesso etimo di Diavolo è una derivazione dell’antico greco del termine Dia-Ballein, ossia separare. Non dimentichiamo che il fine primo ed ultimo del Demonio è quello di separare le creature dal Creatore: e la Paura è il primo strumento attraverso cui il male può agire, perché la paura è l’antitesi dell’espansione e di qualsiasi forma di amore e di reciproca carità.

Dividi et Impera! Because the show must go on!

Quindi che fare?

Abbiamo ancora delle vie d’uscita da questo tunnel architettato da anni e che pare allungarsi di giorno in giorno?

Non occorre disturbare l’astrologia per rispondere positivamente a questa domanda: già la mera osservazione della gestione pandemica da parte di molti governanti – una gestione a tratti fra lo schizofrenico, il manipolatorio, l’isterico e il paradossale – dimostra tutta la LORO PAURA e la LORO malcelata DISPERAZIONE.

Ma avendo comunque a disposizione lo strumento astrologico, possiamo dedurre quanto segue rispetto a quello che ci attende, a livello di transiti planetari, per i prossimi delicatissimi anni: anni in cui ci giochiamo molto di più di quello che al momento buona parte delle persone si può semplicemente immaginare, vuoi per ignavia, vuoi per comodità, vuoi per un obnubilamento della coscienza, coltivato da tempo immemore davanti a programmi TV spazzatura.

Nello specifico dobbiamo rammentare che gli ultimi gradi di un segno astrologico rappresentano la maggiore densità karmica di quel segno e di ciò che lo ospita, o a livello di transito o a livello di semplice posizione planetaria natale. 

In particolare, un transito planetario al grado cosiddetto “anaretico” (ossia i 29°) porta all’ennesima potenza l’energia sia del pianeta che del segno.

Orbene, in questi mesi, nel segno dei Pesci, abbiamo già un altro pieneta che, di fatto, ha avuto una certa “responsabilità indiretta” nella crisi del 2020: Giove, il grande amplificatore, infatti da fine dicembre del 2021 entrerà nell’ultimo segno dello zodiaco per raggiungere poi i fatidici 29° entro la prima decade di maggio, quando finalmente sbarcherà in Ariete. Purtroppo però il suo ingresso in Ariete non è definitivo, perchè poi, soprattutto fra novembre e dicembre 2022, ritornerà a insistere sui fatidici ultimi gradi dei Pesci.

Ora, questa congiunzione di Giove e Nettuno nei Pesci non è da sottovalutare assolutamente, considerata anche la già citata opposizione con (le esigenze di) una sempre più spiazzata Vergine. Questa congiunzione avviene raramente (pensiamo appunto all’ultima volta in cui Nettuno stesso era nei Pesci!), perdipiù avviene  ogni 12 anni e giustamente l’ultima volta non è avvenuta nei Pesci bensì ragionevolmente in Acquario. E in secondo luogo perché ora insiste su un segno che è per antonomasia il segno preposto a chiudere un grande ciclo storico e meta-storico, capace peraltro com’è di mettere in seria discussione le vecchie certezze verginee rispetto, ad esempio, ai vecchi concetti di salute e di lavoro: concetti, questi, che in questi anni la Vergine (quindi il nostro quotidiano) è costretta a rivedere seriamente anche grazie al contributo datole dal trigono di Plutone, che resta pur sempre un aspetto planetario stravolgente e devastante, come tutto quello che Plutone sfiora, nonché dal trigono di Urano in Toro. 

Nello specifico, soprattutto i mesi di aprile e maggio del 2022 saranno particolarmente delicati perché Giove si troverà in sestile a Plutone e al Nodo Ascendente in Toro, oltre che ovviamente congiunto a Nettuno, con anche Venere e Marte che insisteranno più o meno da quelle parti. 

Il successivo ingresso di Marte e soprattutto di Giove in Ariete a maggio dovrebbe invece finalmente rappresentare un primo importantissimo varco di uscita da questo impasse sanitario-criminale in cui siamo stati inseriti (per motivi non certo umanitari ma di controllo). Marte accenderà una miccia di ribellione che raggiungerà un certo primo culmine fra fine giugno e gli inizi di luglio del 2022, quando sarà anche in quadratura a Plutone; ma la situazione si renderà ancora più disagevole (per il malgoverno degli “eletti maledetti”) da fine ottobre, quando nuovamente Giove retrogrado andrà a lambire gli ultimi gradi del segno dei Pesci, palesando ancor più le dinamiche di manipolazione che sono state finora perpetrate. L’ingresso definitivo di Giove in Ariete verso il Natale del 2022 dovrebbe decisamente sbloccare l’intasamento e la costipazione che stanno squalificando le nostre società civili che – nel giro di questi ultimi 2 anni – hanno visto seriamente compromesso il tessuto sociale e la solidarietà, minate da politiche separanti e diaboliche, prive di qualsivoglia forma di buon senso e di carità. 

Quindi vissero tutti felici e contenti?

Purtroppo no! La strada è ancora in ascesa, e non potrebbe essere altrimenti considerata l’altissima posta in gioco in questi anni.

Ma ci sono tuttavia notizie importanti, per non dire fondamentali.

Il 2022 infatti rappresenterà sicuramente l’anno dello sblocco, l’anno in cui il tappo di una bottiglia piena di nefandezze vecchie di secoli inizierà ad esplodere. 

Ma proprio perché si tratta di schifezze vecchie di secoli, questo processo – o meglio detto, “l’eventuale” processo – di affrancamento, assestamento e trasformazione richiederà ancora alcuni anni, e purtroppo non è assolutamente detto che l’umanità riesca ad intravedere per se stessa un nuovo futuro: la densità della Maya che si è andata accumulando negli ultimi decenni, la costante precarietà economica, un livello medio di consapevolezza non particolarmente elevato, un’infodemia a coriandoli ormai fuori controllo, unitamente alla debolezza morale che, il sistema stesso, molto diabolicamente, ha lentamente concesso fra eccessi e libertà, sono tutti ingredienti che rendono questa curvatura assiale alquanto difficile e decisamente in salita. A prima vista temo che sia ormai troppo tardi e che i giochi siano ormai fatti: ma la cosa bella di questa partita a scacchi, è che i colpi di scena saranno sempre possibili, e il big match è ancora ampiamente in corso.

Dal 2023 infatti Plutone insisterà finalmente sui fatidici ultimi gradi del Capricorno, predisponendo un ulteriore smottamento delle strutture di potere che governano il mondo da più di due secoli. Il lavoro di Plutone sarà quello di prepapare il terreno a Nettuno, che nel 2023 non andrà mai oltre i 27°, ma che continuerà il suo attuale lavorio di sfibramento dell’ordine costituito rappresentato dal segno della Vergine, che come sappiamo al momento si trova opposta di 180° rispetto a Nettuno. 

E’ finanche probabile che in questi anni avvenga l’effettivo passaggio dall’asse Pesci-Vergine all’asse Acquario-Leone secondo la nota precessione degli equinozi, ma non credo che questo processo possa facilmente definirsi con una data accettabile che sia precedente all’anno 2027.

Infatti nel frattempo il pianeta Saturno – di cui l’attuale casta governante è una strisciante adulatrice (anche se adulatrice della versione non aulica di Saturno) avrà fatto ingresso nel 2023 nel segno dei Pesci, andando così a “rallentare” il lavoro di Nettuno. 

A sua volta però Saturno in Pesci rappresenta un’ulteriore conferma dello smottamento di questo sistema. Transitando, proprio il famigerato signore del Capricorno, sull’ultimo segno dello zodiaco, il malgoverno del mondo sa di avere ormai le ore contate. E ciò anche perché nel frattempo il Nodo Ascendente sarà definitivamente entrato in Ariete a partire dall’estate del ’23, e Plutone sarà ormai giunto all’ultimo fatidico grado anaretico in perfetta quadratura con il Nodo stesso. Durante il 2024 Nettuno prenderà definitivamente la tengente verso gli ultimi gradi del segno dei Pesci, aiutato a tratti da Marte: il 2024 dovrebbe rappresentare un anno di transito, un osservato speciale, in cui i giochi restano ancora aperti. Durante invece il 2025 la lotta fra Saturno e Nettuno – due energie totalmente agli antipodi – arriverà a un certo importante “dunque” quando Nettuno inizierà a insistere sui primi gradi dell’Ariete, toccando all’inizio della primavera i suoi 28 e 29 gradi pescini. Perdipiù, già con maggio 2025 Saturno entrerà in Ariete; anche se poi entrambi, fra l’autunno e l’inverno del 2025 avranno la medesima recrudescenza negli ultimi delicatissimi gradi dei Pesci. Molto probabilmente il 2025 sarà un anno chiave e si manifesterà più vivace e determinante rispetto all’anno precedente, ma non sarà un anno facile, e se nel frattempo non si corre ai ripari, potrà caratterizzare un periodo protratto di violenze a vario titolo. 

Con il febbraio del 2026 avremo tuttavia una situazione che dovrebbe prendere la giusta direzione definitiva, in quanto Plutone, ormai finalmente in Acquario, gli altri diversi valori Acquario e la presenza non più retrograda di Saturno e Nettuno definitivamente in Ariete, con l’aggiunta dell’ingresso del Nodo Ascendente nel segno dei Pesci non possono che essere eccellenti auspici per un’uscita non tanto da una pandemia più o meno autentica, quanto da vecchie dinamiche di potere che attanagliavano l’umanità da troppo tempo. Nel frattempo anche Urano avrà terminato il suo lavoro di ristrutturazione dei vecchi  equilibri economici e monetari durante il suo attuale transito in Toro, e che nel 2026 lo vedrà lambire, verso la primavera, proprio gli ultimi gradi del secondo segno dello zodiaco. Per quei mesi i valori Ariete saranno molto importanti: l’Ariete è il segno per antonomasia del nuovo inizio, dell’inizio di un nuovo ciclo, che, a mio modesto modo di vedere giungerà finalmente a sfiorare le porte del nostro vivere se noi glielo permetteremo veramente.  

Personalmente credo addirittura che, nel poi, il 2027 possa essere un importantissimo anno di “incontri ravvicinati” con forme di intelligenza “aliena” superiori alla nostra: se queste forme di vita (non strettamente terrestre) saranno di luce o meno, dipenderà anche dalla qualità dei nostri passi precedenti.

 

Quindi andrà tutto bene? 

L’astrologia questo non può purtroppo dircelo con assoluta certezza, perché essa, una volta conosciuta la volta celeste, agisce come la coscienza: “addita” e niente più. Né l’astrologia appartiene al novero delle scienze esatte … “astra inclinant, non necessitant” … 

Tuttavia, come umanità, in questi prossimi 5 anni abbiamo a disposizione un insieme di transiti straordinari, nel senso vero del termine, ossia “fuori dall’ordinario”; e ciò vuoi per la loro portata, vuoi per la rarità di quelle specifiche orbite, vuoi per una certa ciclicità che andrebbe a confermare che … “se non ora, quando? 

Paradossalmente, se non avessimo avuto la crisi pandemica – naturale o sintetica che dir si voglia – non saremmo mai approdati così facilmente a uno scontro così palese con le vecchie dinamiche di potere che, ora come ora, sanno (chi conta veramente fra loro) di essere seriamente minacciate da transiti planetari che rappresentano una “congiuntura astrale spastica” capace di metterli definitivamente in liquidazione. 

Ancora una volta il male servirà il bene, senza saperlo: ma non dobbiamo tuttavia mai dimenticarci che, benché il bene sia pur sempre più forte, il male è pur sempre meglio organizzato. 

In questo nostro attuale inusitato momento storico, quella parte di umanità che sta intuendo l’importanza del ciclo planetario che stiamo vivendo, è quella parte di umanità che può fare la differenza. E’ come se fosse la donna malata ai piedi del maestro Gesù, e che osa toccargli la veste: in quell’esatto momento lei guarisce, e Gesù l’apostrofa dicendole “Donna, la tua fede ti ha salvata!” Come potrete immaginare, un transito planetario non è sufficiente, come non è sufficiente vedere un maestro. E’ invece necessario “volere la guarigione”, e porre in essere tutte le azioni, i pensieri e le parole giuste affinché i prossimi anni possano davvero rappresentare lo spartiacque fra un vecchio mondo che ci ha spolpato l’anima e che ci ha prosciugato le speranze, e un nuovo mondo che ci vorrebbe sorridere come un bambino giocoso.

 

Ancora una volta l’umanità è a un bivio ed è in mano soprattutto a se stessa.

Dunque … buon lavoro a tutti! 

Riteniamoci fortunati: stiamo assistendo in diretta al crollo di un’era assiale, occorre ora un bel po’ di coraggio, unitamente a un bel po’ di pazienza …  

Non so tuttavia se questo ipotetico “nuovo mondo” in divenire interesserà e coinvolgerà davvero tutti … forse assisteremo ad un’interessante convivenza fra modi di vivere la vita molto diversi fra loro … credo, alla fin fine, che sia diritto di ciascuno poter vivere come desidera: quando siamo storicamente passati dall’homo sapiens all’homo sapiens sapiens, probabilmente questo processo non è avvenuto in una settimana, ma ci ha messo secoli … anzi, a volte, guardandomi attorno, credo che sia un processo tuttora in atto … 

E qui finalmente concludo e mi taccio un po’.

Tanto altro avrei potuto raccontare, e chiedo infinitamente scusa soprattutto agli astrologi più forbiti se ho dovuto scegliere, mio malgrado, un linguaggio il più semplice possibile; ma ci tenevo che questo mio messaggio fosse aperto a tutti e fosse soprattutto un messaggio di speranza e di fortificazione, in attesa di quello che (presumibilmente) ci aspetta negli anni a venire: la scienza infusa e la conoscenza diretta delle cose ahimé non mi appartengono, e credo sinceramente che l’anima di ciascuno di noi sappia già cosa è giusto per sé e per i propri cari.

 

Colgo ovviamente l’occasione per porgere a tutti voi i miei più sentiti auguri per un Natale sereno e per un nuovo anno che possa ancora più nutrire i semi per quella nuova vita che molti di noi desiderano ardentemente, e che, con grande pazienza e costanza, dobbiamo far germogliare, nonostante tutto, nonostante loro … 

Ricordiamoci che è grazie alla notte che possiamo contemplare le stelle!

CORRADO GUCCI